Cuenca/Lauro

OBEY è un'ampia ricerca sulla femminile composta da più ramificazioni, che si sviluppano intorno al tema della disobbedienza.
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OBEY raccoglie:
1. HEY JOE (2024) in collaborazione con KRASS - Azioni In Danza
2. AnimusAnima (2024) in collaborazione con KRASS - Festival Castel dei Mondi
3. OBEY#Circuiti (2024) - Teatri di Vetro
4. OBEY#Segni (2025) LE DANZATRICI en plein air
5. OBEY#Traces (2025) Paris Summer Academy
6. OBEY#Logos (in processo)
Tutto comincia con un atto di disobbedienza, con una piccola caduta dall'eden in cui le cose hanno un ordine prestabilito e in cui vige l'armonia. Non sappiamo se a spingere è la curiosità, o il dubbio o anche solo un istinto, ma scegliamo di eludere la regola e ci protendiamo oltre, al di là del punto che ci è stato assegnato. Abbandoniamo la posizione eretta, ci incurviamo, ci pieghiamo un po', ci incliniamo quanto basta per rompere le righe che qualcuno ha scelto di disporre per noi, e arriviamo così a sfiorare ciò che scorre nel mezzo. Lo spostamento è solo di pochi gradi eppure niente è già più come dovrebbe essere. Quello di cui siamo impregnati, passatoci dai nostri padri e dai padri dei nostri padri, non risuona più come dovrebbe e tutti i concetti, le virtù, i principi e le verità covano adesso in sé una distorsione che incrina la loro stessa natura. In questa zona di mezzo tutto vacilla, l'asserzionismo umano non trova appigli e le posizioni ferme si sfibrano per lasciare spazio alle probabilità. Si avanza tra le linee con i “se” e con i “forse” , e si indugia in accordo con il tempo. Qui risiede l'anima femminile, una dimensione altra, alternativa e complementare a quella maschile a cui essa è egualmente importante. Nel femminile l'indefinito è possibilità e il fuori fuoco un'apertura, gli opposti non si oppongono e anche le contraddizioni trovano coerenza: il vuoto riempie, l'assenza è presenza, la fragilità rafforza e la morbidezza consolida. Il femminile, componente fondamentale della nostra esistenza, è la dimora dell'alterità ed è parte essenziale della natura di ogni essere vivente. Eppure, nonostante ciò, è stato avvilito, asservito e vilipeso, colpevole di non aderire ai valori sui quali abbiamo scelto di imbastire la nostra evoluzione.
Ma se l'asse pende troppo da un lato e per troppo tempo, si piega e poi si spezza, e non resta più spazio per l'ascolto, per la pazienza, per l'accoglienza, e per tutte quelle virtù con le quali l'anima femminile è stata incastrata e sottomessa, ridotta a funzione di mero sostegno. È necessario disobbedire.
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OBEY è un atto di dissobedienza, è il rifiuto di accettare ciò che non ci corrisponde, la possibilità di negare, deformare, destruttuare e scomporre ciò che stringe e ci costringe, per avvicinarci a quelle qualità dell'identità umana che rischiano di essere dimenticate.
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